Piani di Zona, ricorso al TAR: gli inquilini ancora attendono la sentenza che fissi il giusto canone di locazione

Gli inquilini dei Piani di Zona aspettano una risposta dal 18/12/2014 (data in cui si e’ svolta l’udienza presso il TAR del Lazio), in merito all’impugnativa presentata contro il Comune di Roma dalle numerose cooperative e costruttori che hanno realizzato gli alloggi per far fronte -all’emergenza abitativa – e che per questo hanno ricevuto finanziamenti pubblici. Questi finanziamenti dovrebbero andare a beneficio del fruitore finale, eppure così non è.

Costruzioni realizzate con finanziamenti pubblici che invece di risolvere l'emergenza abitativa favoriscono la speculazione

Costruzioni realizzate con finanziamenti pubblici che invece di risolvere l’emergenza abitativa favoriscono la speculazione

Articolo di contropiano.org del 5/12/2014: Roma e malaffare. La truffa sui Piani di Zona dell’edilizia convenzionata

Il mancato rispetto delle convenzioni, su cui nessuno ha vigilato e per cui nessuno ha applicato le sanzioni previste, ha permesso per molti anni piena liberta’ a cooperative o imprese; queste non solo hanno beneficiato dei contributi pubblici, ma hanno applicato anche canoni di locazione maggiorati a tal punto da essere a volte anche superiori a quelli di  mercato.

Nel frattempo gli Affitti gonfiati e gli sfratti seguitano a creare disagi e costringono in molti a cercare soluzioni alternative al proprio diritto alla casa.
Centinaia di Famiglie attendono una sentenza che stabilira’ il giusto canone di locazione, secondo quanto previsto dalle norme che regolano il calcolo del canone di locazione degli alloggi di edilizia/convenzionata, ma il Tar si fa attendere da troppo tempo ormai e troppo a lungo per una decisione in merito che gia’ trova le sue risposte nella legge 431/1998 più volte citata nelle convenzioni.

La legge è davvero uguale per tutti?

Articolo del fattoquotidiano.it del 17/02/2015: “Affittopoli Roma, per un monolocale al Colosseo c’è chi paga 14 euro

Nell’impossibilita’ di continuare a pagare degli affitti di “lusso”, molti condomini hanno scelto di autoridursi i canoni prima ancora della pronuncia del Tar, correndo il rischio di essere citati in giudizio per morosita’ e quindi di dover sopportare ulteriori costi per vedersi riconosciuto un Diritto!

In questi mesi che scorrono nel silenzio ma pesano sulle tasche già vuote dei cittadini, i comitati si sono chiesti:

– come è possibile che siano passati sotto gli occhi dell’amministrazione pubblica e sotto le loro sottoscrizioni, differenti prezzi di cessione tali da generare disparate determine sui prezzi locatori?

– Perche’ il comune ha emanato, a suo tempo, un’esecutiva che impone dei prezzi certamente inferiori (almeno un terzo di quanto attualmente i residenti si trovano costretti a pagare) e gli affittuari devono pagare prezzi non previsti per legge, ma sotto il ricatto dello sfratto di un privato?

– Perche’ la magistratura non riesce a dare precedenza a casi come questo ?

Il problema dei prezzi massimi di cessione riguarda circa 22.000 alloggi in tutta Roma!

Articolo di romatoday.it del 18/12/2014: “Tra caos affitti e servizi inesistenti: gli inquilini dei piani di zona protestano in Regione

In attesa di una sentenza giusta, con fiducia e speranza guardiamo al futuro e ci aspettiamo una quanto piu’ celere e ragionevole risposta da parte del Giudice Amministrativo, ma anche dalla giustizia ordinaria!

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